NEW UNIONS | 6 novembre – 8 dicembre
New Unions è una campagna artistica e politica lanciata dall’artista Jonas Staal nel 2016. La mostra site-specific, sviluppata appositamente per Palermo, trasformerà il Teatro Garibaldi in un grande spazio assembleare. Un ampio tappeto mapperà partiti e piattaforme progressiste di tutto il continente, opere video racconteranno di parlamenti alternativi costruiti in stadi e su piattaforme petrolifere, mentre bandiere nazionali verranno decostruite diventando simboli paneuropei e grandi stelle costruttiviste emergeranno dal pavimento. Lo spazio ospiterà anche dibattiti e incontri. Il progetto di Staal trasforma il teatro in una campagna per l’immaginazione politica.
N38E13 – TENTACLES IN SICILY / SCRATCHING THE SURFACE di KG AUGENSTERN | 6-17 novembre
Il duo berlinese Kg Augenstern esplora luoghi siciliani abbandonati, intesi come spazi di trasformazione del paesaggio, graffiandone la superficie con dei “Tentacoli” (dispositivi allungabili in fibra di vetro) che ne rilevano il suono specifico. La ricerca indaga l’esistenza e i confini in posti dove la storia ha determinato una trasformazione nell’equilibrio tra presenza e assenza dell’uomo. L’opera, presentata in forma di installazione audiovisiva, è a cura di N38E13 e realizzata in collaborazione con il Goethe-Institut Palermo e con l’Institut Français di Palermo.
TRANSHUMANCE: ALBERTO AMORETTI E GIOVANNI HANNINEN | 6 novembre – 8 dicembre
La prima edizione di Transhumance a cura di Izabela Anna Moren inaugura presentando il doppio progetto People of Tamba e Senegal/Sicily. Giovanni Hänninen attraverso 200 fotografie costruisce un catalogo tipologico della società di Tambacounda, città punto di partenza della maggior parte delle migrazioni senegalesi e situata in una delle regioni più povere e rurali del paese. Il documentario Senegal/Sicily creato da Alberto Amoretti e Giovanni Hänninen parla dei rischi del viaggio e di ciò che sta accadendo in Europa a chi è riuscito ad arrivare. I due progetti creano un dialogo fra ciò’ che era la vita prima e dopo l’esperienza della migrazione.